Recensione Ciclocomputer Bryton Rider S510

Se sei alla ricerca di un ciclocomputer moderno, che sappia coniugare funzionalità avanzate e semplicità d’uso, probabilmente hai già sentito parlare del Bryton Rider S510. Forse stavi dando un’occhiata al mercato per orientarti tra i vari Garmin, Wahoo, Hammerhead e compagnia, e poi hai scoperto che esiste un’alternativa taiwanese (distribuita in Italia da CicloPromoComponents) dal prezzo più abbordabile del previsto. Ma com’è, nella realtà di tutti i giorni? Vale davvero la pena? Lo sai, certe volte l’aspetto tecnico non è tutto. Dopotutto, chi utilizza un Gps da bici per allenarsi o per esplorare, vuole anche praticità, affidabilità e magari un display chiaro sotto il sole.

Ecco perché, incuriosito dalle novità che Bryton ha introdotto rispetto al modello precedente, ho messo alla prova il Rider S510 per oltre 1.000 km, sia su strada sia in qualche tratto sterrato. Qui sotto ti racconto la mia esperienza, cercando di darti uno sguardo obiettivo ma anche spontaneo, come se ne parlassimo seduti al bar dopo un lungo giro in bici.

Bryton Rider S510
  • CLIMB CHALLENGE 2.0: Climb Challenge 2.0 su Rider S510 consente ai ciclisti di affrontare le salite con la massima precisione. Rileva le sezioni in salita anche senza un percorso precaricato e fornisce aggiornamenti continui e completi sui dati di elevazione. Dopo aver nito, Rider S510 salva dati dettagliati per ogni segmento in salita nella cronologia delle attività sull'app Bryton Active, per tenere traccia di ogni singolo metro percorso in ascesa.
  • MENÙ STATO RAPIDO: Il menù Stato rapido è stato riprogettato per fornire le informazioni essenziali sulla tua attività con un solo colpo d'occhio dalla pagina principale del display. Con un singolo tocco hai accesso alla potenza del segnale GPS, all'ora attuale e al livello della batteria. Il menù è personalizzabile con dati sul giro, calibrazione della potenza, notiche, stato delle luci ANT+ connesse, stato dei sensori e molto altro ancora, per un utilizzo ancora più personalizzato e, allo stesso tempo, più semplice.
  • RICERCA VOCALE: Tramite la connessione internet, Rider S510 utilizza la funzione di ricerca vocale online fornita da Google, eliminando la necessità di utilizzare la tastiera sul display. Supporta oltre 100 lingue, diventando un metodo più veloce, intuitivo e comodo per trovare punti d'interesse e altre posizioni mentre sei lungo il percorso.
  • RICALCOLO PERCORSO: Se effettui una deviazione dal percorso, il dispositivo ricalcolerà automaticamente il tracciato ottimale anche senza essere connesso all'app, trovando la strada più breve per riportarti in pista.
  • INCLUSI NELLA CONFEZIONE: Supporto bici, cavo USB, laccio di sicurezza, sensore cadenza ANT+/BLE, sensore cardio ANT+/BLE, sensore velocità ANT+/BLE.

Una rapida occhiata al nuovo modello

La versione che ho provato è la più recente evoluzione del Bryton Rider S500, lanciata proprio per competere in una fascia di mercato dove Garmin domina, almeno a livello di notorietà. Rispetto al predecessore, l’S510 propone un hardware riprogettato, un display leggermente più grande (2,8 pollici contro i precedenti 2,4) e alcune nuove funzioni come la Climb Challenge 2.0.

C’è però un dettaglio che spesso interessa più di tutto il resto: il prezzo. Il Rider S510 “E” (cioè la versione base, senza fascia cardio e sensori di velocità e cadenza) viene proposto a 249,95 euro, ossia ben 50 euro in meno rispetto a quanto costava il Rider S500 al momento del lancio. Considerando l’equipaggiamento e le migliorie tecniche, mi sembra un bel passo avanti in termini di accessibilità.

Design, ergonomia e hardware

Plasticoso? Sì, ma robusto

Una delle prime cose che noti appena togli dalla scatola il Bryton Rider S510 è il suo case in plastica. Qualcuno potrebbe storcere il naso, ma ti assicuro che al tatto trasmette una buona sensazione di solidità. Non dà l’impressione di essere un giocattolino. I pulsanti laterali (quattro in totale) sono stati riposizionati in modo da risultare più comodi rispetto alla vecchia serie: due sul lato destro, due sul sinistro, con un rilievo che aiuta a distinguerli anche quando indossi i guanti pesanti.

La porta di ricarica (USB-C) è collocata sotto al dispositivo, protetta da un tappo in gomma che sembra offrire un ottimo riparo da pioggia e umidità. E sai com’è: durante una classica uscita invernale, è facile beccare un po’ di acqua.

Un dettaglio curioso riguarda le alette di fissaggio sul retro: Bryton ha pensato a un sistema sostituibile, e soprattutto compatibile con gli adattatori Garmin. Questo significa che, se possiedi già un attacco frontale Garmin di cui sei soddisfatto, puoi sfruttarlo in tranquillità.

Dimensioni equilibrate

Nonostante la plastica, l’S510 dà una sensazione di compattezza: 87,2 x 56,8 x 14,9 mm, per 94 grammi di peso. Numeri che lo collocano a metà tra i grandi display (vedi Rider S800, un tantino più grosso) e i micro-ciclocomputer che sacrificano la visibilità per la leggerezza. A parer mio, questa dimensione è giusta, perché il display resta ben visibile anche in modalità navigazione. Non sei costretto a strizzare gli occhi ogni volta che vuoi controllare la mappa, eppure non ti ritrovi con un “televisore” sul manubrio.

Schermo touch e pulsanti: la doppia opzione

La novità più evidente si nasconde sotto il display TFT LCD da 2,8 pollici: un touch screen abbastanza reattivo, persino con i guanti invernali o in condizioni di pioggia. Non è sempre scontato su dispositivi di questo tipo. Molti ciclocomputer Gps, quando vengono bagnati, mostrano incertezze o ritardi. Invece qui tutto fila liscio (o quasi).

Ti trovi meglio con i tasti fisici? Nessun problema: i quattro pulsanti laterali coprono tutte le funzioni principali (accensione, avvio/stop attività, lap, scorrimento pagine). Questo mix tra touch e pulsanti può apparire ridondante, ma in realtà è una combinazione furba: hai la comodità del touch quando serve, ma non rischi di incastrarti se le tue dita sono troppo fredde o umide.

Personalizzazione delle schermate
Ovviamente puoi personalizzare tutti i campi dati che desideri, scegliendo cosa visualizzare durante l’attività. Lo puoi fare dall’app Bryton Active sullo smartphone, ma anche direttamente dal dispositivo. Basta tenere premuto con il dito sopra il riquadro che vuoi modificare, cambiare la voce, e via.

Bryton ha inserito anche la possibilità di personalizzare il menù di stato rapido, ovvero quella piccola tendina di informazioni che appare con un tap sul display. Vuoi avere a portata di mano la calibrazione del misuratore di potenza? Nessun problema, aggiungila lì e risparmi qualche passaggio.

Tecnologia e connettività

Full GNSS e altimetro barometrico

Sotto il cofano, il Bryton Rider S510 sfrutta la stessa base del top di gamma S800 per quanto riguarda la ricezione satellitare. Significa che utilizza tutti i maggiori sistemi di posizionamento: Galileo (Europa), GPS (Stati Uniti), Glonass (Russia), BeiDou (Cina) e QZSS (Giappone). In poche parole, quando accendi il dispositivo, ha a disposizione un ampio ventaglio di satelliti per agganciare la posizione.

C’è anche l’altimetro barometrico, che ho trovato piuttosto preciso, soprattutto impostando manualmente l’altitudine di partenza. Una volta inserito il valore corretto, raramente ho notato differenze significative di quota alla fine del giro.

L’impermeabilità è classificata IPX7, quindi teoricamente puoi farci un bel bagno fino a 1 metro di profondità per 30 minuti. Non è il caso di farlo apposta, ma se cadi in una pozzanghera, dovresti uscirne senza troppi patemi.

Tutto il mondo dei sensori

Come ogni ciclocomputer moderno, l’S510 dialoga senza problemi via Bluetooth e ANT+ con i principali sensori: cardio, cadenza, velocità, power meter, radar posteriori e anche cambi elettronici. L’ho testato associandolo a un Shimano Ultegra Di2 senza intoppi. Una volta accoppiati, non si è mai scollegato per conto suo.

Grazie al Bluetooth, puoi ricevere sullo schermo notifiche di chiamate, email e messaggi (compresi quelli di WhatsApp). Decidi tu se tenerle attive o meno. Per me, sarebbe stato più comodo poter selezionare solo le chiamate urgenti e silenziare le mail di lavoro, ma l’opzione è “tutto o niente.” Peccato veniale, ma se sei uno che riceve 200 notifiche ogni ora, forse ti disturberà un po’.

L’applicazione Bryton Active

Per chi non la conoscesse, l’applicazione Bryton Active è il centro di controllo che collega lo smartphone al ciclocomputer. Puoi analizzare i dati delle tue uscite, sincronizzare con Strava, Relive, Komoot, TrainingPeaks (e altre piattaforme) e aggiornare il firmware del tuo Rider S510.

Ho letto in passato diverse lamentele circa questa app, ma credo che gli aggiornamenti recenti abbiano limato molte criticità. Almeno con il mio smartphone (un Android di fascia media) non ho riscontrato malfunzionamenti. Non è perfetta come Garmin Connect, forse un po’ meno “profonda” nei dettagli, ma fa ciò che promette.

Funzioni e caratteristiche speciali

Navigazione, allenamenti e Live Track

Il Bryton Rider S510 eredita praticamente tutto dal fratello maggiore S800: dalle funzioni di navigazione (con mappe e ricerca vocale) a quelle di allenamento strutturato, fino al Live Track e alle chat di gruppo. La ricerca vocale è particolarmente utile quando hai i guanti invernali addosso, perché digitare un indirizzo con le dita coperte non è sempre piacevole.

Mi è piaciuta la velocità con cui trova un percorso verso la destinazione impostata. Una volta partito, la mappa a colori si aggiorna in modo abbastanza fluido, indicandoti svolte, salite e dati che potrebbero servirti (come la distanza residua).

Climb Challenge 2.0

È una novità che permette di individuare le salite anche senza aver caricato un itinerario in anticipo. Da ciclista curioso, ho trovato la cosa comoda: se stai esplorando zone collinari, il dispositivo rileva la salita in corso e ti mostra, su una schermata dedicata, pendenza, quota, lunghezza e dislivello rimanente.

Volendo, puoi impostare dei filtri per visualizzare solo le salite sopra a un certo livello di difficoltà. Quando si avvicina un tratto in ascesa, compare un pop-up che ti avvisa. Non so tu, ma a me piace l’idea di “prepararmi psicologicamente” prima del tratto più duro.

Prezzo e versioni

Sono disponibili due confezioni del Rider S510. La prima, la “E” (Essential), include solo il dispositivo, il supporto classico per manubrio, il cavo USB-C e il laccetto di sicurezza, e costa 249,95 euro. La “T” (Team), che aggiunge fascia cardio e sensori di velocità e cadenza (compatibili sia ANT+ sia BLE), viene invece 329,95 euro.

Bryton, come da normativa, offre una garanzia di due anni su questo prodotto. Chi cerca più dettagli li può trovare sul sito ufficiale Bryton.

Come si comporta su strada

Fix satelliti

Ho notato che il collegamento con i satelliti è buono, ma a volte non eccezionalmente rapido. In certe situazioni, ho iniziato a pedalare prima del completamento dell’aggancio. Però, una volta connesso, non ha più perso il segnale, nemmeno in tratti boscosi o con coperture ridotte.

Precisione e stabilità

Non sono solito girare con un ingegnere della Nasa che misura ogni spostamento al millimetro, ma a occhio nudo mi sembra molto accurato. La traccia Gps combacia abbastanza bene con la strada percorsa, senza artefatti strani. Persino in zone dove altri dispositivi ogni tanto “impazziscono,” lui ha retto bene.

Batteria: dura o non dura?

Bryton dichiara un’autonomia fino a 30 ore, che non è da poco. Personalmente, ho rilevato una durata intorno alle 22-23 ore in condizioni invernali e con diversi sensori collegati: fascia cardio, powermeter, radar posteriore. Il freddo incide sempre sulla batteria, e va messo in conto. Se poi ci aggiungi una luminosità dello schermo più alta, la durata scende. Ma, tutto sommato, direi che rientra nello standard di altri dispositivi di fascia simile.

Leggibilità e usabilità

Il display è ben visibile sotto la luce diretta del sole, grazie alla riflettenza dello schermo TFT, e di sera si può passare a una modalità scura automatica che, personalmente, trovo meno fastidiosa.

Il touch screen risponde bene, e i pulsanti laterali sono posizionati in modo intuitivo. A volte, mentre pedalavo, ho preferito i pulsanti fisici perché non volevo togliere lo sguardo dalla strada. Altre volte, ho usato il touch per modificare al volo una schermata dati.

Considerazioni finali

Perché qualcuno dovrebbe acquistare il Bryton Rider S510, considerando che esistono sul mercato alternative più conosciute?

  • Rapporto qualità/prezzo: Con meno di 250 euro (versione base) ti porti a casa un Gps completo, con funzioni di navigazione, connettività Bluetooth e ANT+, schermo touch e una batteria più che accettabile.
  • Dimensioni e design: Non è un peso piuma, ma a mio avviso ha le proporzioni giuste per garantire un display ben leggibile senza trasformarsi in un oggetto ingombrante.
  • Facilità d’uso: Non occorre leggere dieci manuali diversi. Se sai già come funziona un ciclocomputer Gps, ti troverai a tuo agio in breve tempo. E se ti piace smanettare, ci sono tantissime funzioni da esplorare.
  • Funzioni avanzate: Climb Challenge 2.0, chat di gruppo, Live Track, ricerca vocale, piena compatibilità con i principali sensori… Davvero non ci si può lamentare in termini di feature.

Ovviamente, non tutto è rose e fiori. Ho trovato un paio di cosine che mi piacerebbe vedere sistemate. Ad esempio, la gestione delle notifiche: sarebbe bello poter scegliere tra diverse categorie di avvisi, senza dover per forza abilitarle o disabilitarle tutte. Inoltre, la qualità del display, pur essendo buona, non raggiunge i livelli del Rider S800, soprattutto a livello di colori e contrasti: ma, come è ovvio, il prezzo ne beneficia.

Se hai un budget più alto e cerchi un vero schermo “wow,” potresti considerare il Rider S800. Ma se desideri un Gps che faccia quasi tutto ciò che serve, che sia solido, affidabile e venduto a un prezzo ragionevole, l’S510 mi sembra un’opzione davvero valida.

Una nota a parte la merita l’app Bryton Active. In passato, molti lamentavano bug e instabilità. Ora la sensazione è che Bryton abbia investito per migliorare l’esperienza utente. Non è al livello di Garmin Connect, ma bisogna considerare anche il costo del dispositivo. Con le ultime versioni, l’app funziona bene, risulta abbastanza intuitiva e sincronizza i dati in modo veloce.

Conclusioni

Se dovessi riassumere il tutto in poche parole, direi che il Bryton Rider S510 è un ciclocomputer sorprendentemente ricco di funzioni, con un prezzo competitivo e una buona semplicità d’uso. Non stiamo parlando di un gioiello di design avveniristico, ma chi pedala regolarmente, sia su strada sia off-road, lo troverà comodo e affidabile.

Perché comprarlo

  • Qualità del display e buona visibilità anche in condizioni di luce intensa
  • Prezzo aggressivo rispetto alle funzioni proposte
  • Touch screen reattivo, perfino sotto la pioggia
  • Integrazione con tutti i sensori più comuni e facilità di personalizzazione

Perché potresti lasciarlo sullo scaffale

  • L’app Bryton Active non è così estesa come quella di altri brand (tipo Garmin Connect), anche se ora è stabile e svolge bene il suo lavoro
  • Alcune funzioni di notifica potrebbero essere più “flessibili,” lasciando scegliere quali avvisi ricevere

In definitiva, se ti piace avere tutti i dati sott’occhio, se usi la navigazione con discreta frequenza e non vuoi spendere un capitale, l’S510 può essere una bella sorpresa. Se invece ami gli schermi grandi e ultra definiti o ti serve un ecosistema più sofisticato, forse potresti guardare a dispositivi di fascia superiore (magari sempre in casa Bryton, come l’S800).

Comunque, alla prova dei fatti, mi sento di consigliarlo a chiunque desideri un ciclocomputer moderno, intuitivo e pieno di funzioni interessanti. Se ti piace l’idea di avere a disposizione un mezzo “tuttofare” senza svenarti, allora potresti uscire più che soddisfatto da questo acquisto. In fondo, i 1.000 km di test che ho percorso con lui mi hanno convinto: Bryton ha fatto un ottimo lavoro e merita un posto di riguardo tra i Gps di fascia medio-alta.

Buone pedalate! E se lo compri, fammi poi sapere le tue impressioni. Magari ci incrociamo su Strava, scambiandoci una Komoot-laboriosa traccia per la prossima avventura su due ruote. Sì, proprio quell’avventura in cui speri di non bagnarti fino alle ossa… ma, come sappiamo, il meteo in bicicletta ha sempre qualcosa di imprevedibile.

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