Pedali SPD o SPD-SL – Differenze e Cosa Scegliere

Ti sei mai chiesto perché ci siano due tipologie di pedali Shimano apparentemente simili, eppure così diverse nel loro impiego quotidiano? Sai cosa? È normale restare un po’ confusi quando si sente parlare di SPD e SPD-SL, specie se si è alle prime armi o se si pedala da tempo senza aver mai usato attacchi. In questo articolo cercherò di spiegare, in modo informale ma completo, tutto ciò che c’è da sapere sui pedali Shimano a sgancio rapido: la storia, le differenze, i pregi e i difetti. E ovviamente qualche digressione qua e là, perché noi ciclisti, si sa, non ci facciamo mancare niente.

Piccola parentesi su cosa sono i pedali a sgancio rapido

I pedali a sgancio rapido (in inglese “clipless”) si chiamano così perché, un tempo, l’unico modo per tenere fermo il piede era usare gabbiette e cinghiette (chiamate “toe clips”). Adesso, invece, il fissaggio avviene attraverso meccanismi integrati nel pedale che si agganciano a una placchetta (la tacchetta o cleat) avvitata sotto la scarpa. Questi sistemi garantiscono un’ottima trasmissione di potenza e, allo stesso tempo, una calzata sicura. Il tutto con il vantaggio di poter sganciare rapidamente il piede quando serve, ruotando il tallone verso l’esterno.

Breve storia di SPD e SPD-SL

Prima di entrare nel merito, fammi spiegare come siamo arrivati alla distinzione SPD / SPD-SL. Nel 1984, il marchio francese Look mise a punto il primo vero pedale a sgancio rapido per l’uso su strada, ispirandosi ai suoi attacchi da sci. Shimano replicò qualche anno più tardi, con il modello Dura-Ace 7401, inizialmente compatibile proprio con tacchette Look. Poi arrivò il modello SPD-R, fino ad approdare, nei primi anni 2000, a quello che oggi tutti conosciamo come SPD-SL, l’attacco su strada per eccellenza di Shimano.

Nel frattempo, Shimano sviluppò anche SPD (Shimano Pedalling Dynamics), un design con due bulloni e tacchette metalliche di dimensioni ridotte. Questa impostazione, lanciata intorno al 1990, era perfetta per la mountain bike, perché si rivelava robusta e capace di espellere fango e detriti senza intoppi. Pian piano, SPD è diventato sinonimo di pedale da fuoristrada e per chi, su bici da strada o gravel, desidera massima comodità nel camminare. Al contrario, SPD-SL si è affermato come il pedale da performance su asfalto, dove la priorità è una piattaforma ampia e stabile, pur con un peso ridotto.

Cosa distingue i pedali SPD dai pedali SPD-SL

Formato delle tacchette e montaggio sulla scarpa

  • SPD: Tacchetta più piccola, realizzata in metallo, con due fori di fissaggio. Spesso la si sente chiamare “a due bulloni”.
  • SPD-SL: Tacchetta più grande, in plastica, con tre punti di ancoraggio. È anche detta “a tre bulloni”.

Questo significa che le scarpe compatibili cambiano. Le scarpe SPD hanno suola generalmente in gomma o comunque con tasselli, così da incassare la tacchetta e poter camminare in modo piuttosto agevole. Le scarpe SPD-SL, invece, di solito hanno suole più rigide e lisce, tipiche dell’uso su strada, e si fa più fatica a camminare perché la tacchetta sporge.

Double-sided vs single-sided

I pedali SPD “classici” per fuoristrada sono quasi sempre double-sided, cioè si possono agganciare da entrambi i lati. Se sei in procinto di ripartire al semaforo o devi sganciare e riagganciare spesso (magari su percorsi molto tecnici), questo è un bel vantaggio. Non devi pensare a girare correttamente il pedale: basta spingere giù il piede e voilà, hai la sicurezza di essere in presa.

I pedali SPD-SL, invece, sono quasi tutti single-sided, quindi devi imparare a “capovolgere” il pedale e centrare l’aggancio. All’inizio può sembrare complicato, ma con un po’ di pratica diventerà automatico. La ragione è che la parte superiore del corpo pedale, essendo più ampia, è studiata per fornire più contatto con la suola, dunque una miglior trasmissione di potenza nel colpo di pedale. In pratica, non c’è spazio per avere due lati di aggancio.

Perché scegliere o preferire SPD

  1. Facilità di aggancio: su molti modelli puoi agganciare il piede da entrambi i lati. Ideale per chi inizia e ha timore di restare “incastrato”.
  2. Scarpe comode: quelle con due fori di fissaggio hanno spesso un battistrada più pronunciato. Se stai facendo cicloturismo, bikepacking o semplicemente vuoi fare una sosta in un bar senza pattinare goffamente, le scarpe SPD ti fanno camminare tranquillamente.
  3. Ottimo scarico del fango: soprattutto in MTB o ciclocross, un pedale “aperto” che lascia cadere fango e detriti è fondamentale. Molti pedali SPD hanno un design robusto e spazioso al centro, che aiuta a evitare intasamenti.
  4. Regolazioni di tensione e varietà di tacchette: esistono tacchette Shimano SH51 (standard) e SH56 (multi-release). Queste ultime semplificano ulteriormente lo sgancio, perfette se sei alle prime armi o un po’ insicuro.
  5. Peso non sempre leggerissimo, ma alcuni modelli, come gli SPD più costosi, possono comunque avvicinarsi ai pedali da strada in termini di grams di troppo. Diciamolo però: chi sceglie SPD solitamente punta alla versatilità e non è schiavo dei numeri sulla bilancia.

Digressione personale: c’è chi usa SPD su bici da strada anche per lunghi giri. Se il tuo obiettivo è la comodità assoluta e magari fai soste frequenti, SPD può dare soddisfazioni anche su una bici da corsa. E poi, di inverno, pedalare su scarpe SPD invernali, spesso più protettive, può salvarti i piedi dal gelo (o dal terriccio bagnato se fai gravel).

Perché scegliere o preferire SPD-SL

  1. Piattaforma più ampia: la sigla SL sta per “SuperLight” e in effetti, a parità di gamma, i pedali SPD-SL possono pesare meno e hanno un corpo piatto e largo. Questa superficie più estesa distribuisce meglio la forza sotto la pianta del piede e riduce i possibili “punti caldi” (hotspot).
  2. Miglior connessione con la scarpa: la tacchetta grande e la suola rigida da strada creano un sistema stabile, ideale quando spingi sui pedali a ritmi alti, in salita o in volata. Alcuni dicono di sentire il piede più “bloccato” sul pedale e di avere un trasferimento di potenza più immediato.
  3. Tacchette: Shimano offre tacchette gialle (6° di float), blu (2°) e rosse (0°). Il float indica il grado di rotazione laterale del piede prima di sganciare. Scegli (ecco che uso un verbo alternativo a “optare”) quella che senti più naturale: se hai problemi alle ginocchia, un po’ di angolo in più può essere salutare.
  4. Peso ridotto: se insegui la leggerezza assoluta, con SPD-SL puoi arrivare a montare pedali in carbonio di fascia alta, riducendo ogni grammo superfluo. D’accordo, magari non sei Chris Froome, ma la passione è fatta anche di questi dettagli.

Un’avvertenza: se ti capita di dover camminare, sappi che le tacchette SPD-SL consumano rapidamente. Non è raro vedere ciclisti che, nei bar, zoppicano come pinguini per via del fondo liscio e sporgente delle loro tacchette. In più, se un po’ di fango finisce sulle tacchette, potresti doverle pulire prima di riagganciarle senza problemi.

Altre marche, stessi principi

Shimano non è l’unico produttore di pedali a sgancio rapido. C’è Look, che ha inventato gran parte della tecnologia iniziale e oggi propone i suoi pedali su strada, pur non compatibili con SPD-SL. Ci sono Crankbrothers, famosi per i pedali con quattro lati di aggancio (ideali per MTB e ciclocross), e Wahoo/Speedplay, con un sistema del tutto particolare: qui è la tacchetta a fare quasi tutto il lavoro di regolazione, mentre il pedale rimane minimalista.

La maggior parte dei pedali a 2 bulloni (l’equivalente dell’SPD) è spesso compatibile con il design Shimano, perché i brevetti di quest’ultimo sono scaduti. Per i 3 bulloni, invece, regna un po’ di “ognuno per sé”, quindi dovrai verificare la compatibilità delle singole marche (Look, Time, ecc.) con le tacchette corrispondenti.

A chi servono veramente gli SPD

  • Mountain biker: ovvio, nascono per quello. Ma pure gravelisti, ciclocrossisti o chi ama girare su sterrato.
  • Andare al lavoro: se usi la bici per andare al lavoro, troverai più pratico avere scarpe con cui camminare bene.
  • Cicloturista: se ti piace esplorare, fermarti a visitare musei o fare la spesa, preferirai una suola con grip.
  • Chi vuole un primo assaggio di pedali a sgancio: gli SPD danno più margine di errore e trasmettono un senso di sicurezza.

A chi servono invece gli SPD-SL

  • Stradisti competitivi: se punti a massimizzare la trasmissione di potenza sui pedali, il design ampio e la leggerezza di SPD-SL vanno a nozze con questo obiettivo.
  • Chi fa lunghi chilometraggi su asfalto: l’ampiezza della piattaforma è meno stancante per il piede e hai una sensazione più stabile, soprattutto quando spingi in piedi sui pedali o quando cambi ritmo improvvisamente.
  • Appassionati di bici da corsa che non vogliono compromessi: quando vuoi un look (e una funzionalità) tutta da strada e non ti pesa arrancare un po’ quando sei costretto a camminare.

Considerazioni sulla manutenzione

  1. Regolazione della tensione: sia su SPD sia su SPD-SL, c’è una piccola vite posteriore che permette di allentare o stringere la molla di aggancio. Se sei alle prime armi, ti consiglio di allentare un po’ la tensione, così da non restare incastrato.
  2. Usura delle tacchette: le tacchette metalliche SPD durano spesso più a lungo, mentre quelle SPD-SL in plastica tendono a consumarsi, soprattutto se ci cammini spesso. Tienile d’occhio e cambiale prima che si formino solchi profondi.
  3. Pulizia e lubrificazione: su SPD è meno necessaria perché il fango si stacca facilmente, ma una sciacquata regolare non fa mai male. Sugli SPD-SL, invece, attenzione alle parti in metallo del meccanismo: se pedali molto sul bagnato, un goccio d’olio o di grasso leggero può aiutare a evitare ruggine e mantenerli scattanti.

Riepilogo – Vantaggi e svantaggi a confronto

SPD (due bulloni)

  • Pro
    • Aggancio da entrambi i lati
    • Facilità di camminata (tacchetta incassata)
    • Ottima espulsione di fango e detriti
    • Versatilità (MTB, gravel, commuting)
  • Contro
    • Piattaforma di contatto ridotta (più probabile avvertire punti di pressione)
    • Peso leggermente superiore a parità di gamma
    • Meno orientato alle prestazioni su strada

SPD-SL (tre bulloni)

  • Pro
    • Piattaforma ampia e solida, ideale per sforzi intensi
    • Sensazione di maggiore rigidità e stabilità
    • Peso ridotto rispetto a molti SPD
  • Contro
    • Monolato: agganciare richiede un po’ di pratica
    • Difficili da usare quando bisogna camminare spesso
    • Le tacchette si consumano più rapidamente e possono scivolare

Conclusioni

Allora, qual è la scelta migliore tra i due sistemi? Non esiste una risposta universale. Molti stradisti professionisti non rinuncerebbero mai alla sensazione “piena” di un pedale SPD-SL, con la scarpa da corsa rigida e il piede ben saldo. Altri, specie i ciclisti più “pratici,” preferiscono SPD per poter usare un paio di scarpe che consentano di camminare a cuor leggero e non temono fango o sassetti. E c’è chi fa un po’ e un po’: SPD su gravel o in inverno, SPD-SL in estate su asfalto. Non sentirti sbagliato se decidi di montare gli SPD su una bici da strada: l’importante è che ti trovi a tuo agio, senza preoccuparti troppo di quello che fa la maggioranza.

Fammi dire una cosa: la passione per la bici è fatta anche di esperimenti. Prova, testa, osserva come ti senti dopo un giro di 50 o 100 km. Senti formicolii o dolori strani? Forse ti serve spostare un po’ la tacchetta. Ti accorgi che scendi spesso dalla bici per fare foto o visitare posti nuovi? Magari SPD si rivelerà la scelta giusta. Ti piace scaricare potenza in salita, affrontare gare amatoriali o inseguire ogni secondo sul tuo ciclocomputer? In questo caso, potrebbe avere senso SPD-SL.

Quello che conta davvero è pedalare in sicurezza e con passione. Se la possibilità di camminare agevolmente ti rende più rilassato in sella, SPD è probabilmente la strada da percorrere. Se invece ami la “sensazione da gara” e vuoi massimizzare il rendimento, SPD-SL rappresenta un buon alleato. E alla fine, sai qual è la regola? Che non ci sono regole ferree. Ognuno conosce i propri bisogni e, a modo suo, li asseconda. L’importante è godersi il piacere della pedalata, dall’asfalto più liscio al sentiero fangoso.

Che tu scelga SPD o SPD-SL, ricorda soltanto di prestare attenzione ai dettagli: tensione di aggancio, usura della tacchetta, posizione del piede. Sono piccolezze che fanno la differenza tra un’uscita memorabile e una fatta di fastidiosi intoppi. Ora, se hai dubbi, dai un’occhiata anche ai pedali e alle scarpe che offre il mercato: troverai soluzioni di vari marchi, in versioni sempre più leggere, comode o persino colorate. Buona pedalata e ricordati di sganciare il piede giusto quando ti fermi: ai semafori non è bello ribaltarsi, ma è capitato a quasi tutti almeno una volta! E forse, diciamocelo, fa parte del divertimento dell’imparare cose nuove.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto