Sigillante per Tubeless – Come Scegliere, Quando e Quanto Aggiungerne

Lo sai che il tuo copertoncino Tubeless Ready (TLR) potrebbe non reggere l’aria senza un buon liquido sigillante? Sì, sembra assurdo, ma quei piccoli fori invisibili sono esattamente ciò che mette a rischio la tenuta della gomma. E allora come fare, concretamente, a scegliere il sigillante più adatto, a capire in che misura usarlo, a individuare la frequenza giusta per i rabbocchi? Fammi spiegare meglio.

Perché il liquido sigillante è fondamentale?

Innanzi tutto, ricordiamo che i copertoncini TLR non sono pienamente “senza camera d’aria” come i veri TubeLess: sono invece “pronti per il tubeless,” il che vuol dire che la tenuta stagna è resa possibile esclusivamente dal liquido. Senza un sigillante adeguato, l’aria troverebbe mille vie di fuga, provocando uno sgonfiaggio repentino.

Basta anche un minuscolo foro, una microfessura, per compromettere la pressione interna. Ecco perché avere un liquido di buona qualità significa non solo maggiore sicurezza, ma anche la possibilità di ridurre perdite di pressione da un giorno all’altro. Anzi, potremmo dire che il vero artefice di questa “magia” è proprio il sigillante, in grado di chiudere le fessure grazie alle sue particelle solide in sospensione.

Quali sigillanti funzionano meglio (e quali evitare)

Il mercato offre una gran varietà di prodotti: ci sono liquidi a base lattice naturale, sintetico, formule senza lattice, composti schiumogeni, con micro-particelle più o meno fini. Potresti pensare: “Ma se sono tutti sigillanti, non faranno tutti lo stesso mestiere?” In teoria sì, ma in pratica le differenze ci sono eccome.

Dai test effettuati con diverse tipologie di liquido su pneumatici in cotone latticizzato, i risultati più convincenti sono arrivati dai sigillanti a base lattice. Questa scelta si spiega proprio per la particolare affinità con le carcasse in cotone, che trovano in questo tipo di lattice un buon equilibrio tra fluidità e densità delle particelle.
Tra i brand più consigliati per chi utilizza copertoncini TLR, spiccano:

  • Joe’s No Flats – Super Sealant
  • Mavic – Tire Sealant
  • Stan’s No Tubes – Tire Sealant
  • Orange Seal – Regular Sealant (consigliato solo per i copertoncini con fianco scuro)

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Tutti gli altri prodotti non inclusi in questo elenco sono ritenuti potenzialmente inadatti per via di formule eccessivamente aggressive o poco efficaci nella sigillatura di carcasse in cotone. Alcune varianti, molto fluide o troppo schiumose, riescono a malapena a tappare fori più grandi, ma non lavorano adeguatamente sulle micro-fessure tipiche dei pneumatici in cotone. Inoltre, le versioni colorate potrebbero macchiare i fianchi Para, alterandone l’estetica. E, onestamente, ritrovarsi con copertoncini macchiati non è proprio il massimo, no?

Preparazione e applicazione del liquido

Qualsiasi sigillante tu scelga tra quelli consigliati, ricordati di agitare con energia il contenitore prima di versarne il contenuto. Questa mossa ridistribuisce le particelle solide all’interno del flacone, evitando che si depositino sul fondo. Hai presente quelle bottiglie di succhi di frutta che chiedono “agitare prima dell’uso”? Stessa logica: se non lo fai, rischi di prelevare solo la parte liquida, escludendo la sostanza più densa che rende il prodotto realmente efficace.

Come versare il sigillante nelle gomme

  1. Agitazione preventiva: un bel movimento vigoroso per pochi secondi.
  2. Versamento: puoi inserire il liquido direttamente dallo pneumatico prima di tallonarlo completamente oppure, se ti risulta più comodo, puoi servirti della valvola smontando l’inserto (ovviamente se il sistema valvola lo permette).
  3. Gonfiaggio: una volta inserita la quantità giusta, gonfia la gomma alla pressione suggerita dal produttore (o a quella che preferisci per il tuo stile di guida). Spesso i cerchi TLR hanno riferimenti sull’intervallo di pressione consigliata.

Dopo il gonfiaggio, la ruota ha bisogno di un po’ di “movimento”: rigirala, scuotila, appoggiala su un lato e poi sull’altro. Sì, sembra un piccolo rito, ma serve per far sì che il liquido raggiunga uniformemente l’intera superficie interna del pneumatico e del cerchio. Qualche leggera perdita di liquido nei primi giorni è normalissima; l’importante è gonfiare di nuovo e ripetere l’operazione finché non scompaiono i trafilamenti.

Quanto liquido mettere?

La quantità di sigillante dipende fondamentalmente dalla larghezza del tuo pneumatico e dalla tipologia di utilizzo che ne fai. Un ciclista che corre su strade lisce ha esigenze diverse da uno che macina sentieri sconnessi in mountain bike. Detto questo, c’è una piccola traccia di riferimento che, in molti casi, risulta affidabile:

  • 23 mm – ~30 ml
  • 25 mm – ~40 ml
  • 28 mm – ~50 ml
  • 32 mm – ~60 ml
  • 35 mm – ~70 ml
  • 40 mm – ~80 ml
  • 2.3″-2.4″ – ~120 ml
  • 2.5″ – ~150 ml
  • 3.0″ – ~200 ml

In generale, basta che ci sia abbastanza liquido a coprire internamente la parete e a lasciare una piccola “pozzetta” sul fondo. Se pensi di affrontare percorsi pieni di rocce taglienti o detriti, potresti aggiungere qualche millilitro in più per sicurezza.

Molti si lamentano che i tubeless perdono pressione più velocemente di un copertoncino tradizionale con camera d’aria. In realtà, con carcasse in cotone latticizzato, un calo di 0,5 bar al giorno può essere normale. Non spaventarti se, il mattino prima di uscire, trovi le gomme un po’ sgonfie. Basta una gonfiatina rapida e via, pronti a ripartire.

Nel momento in cui ci si rende conto che la pressione cala troppo in fretta, è possibile che il liquido sigillante si sia in parte seccato o non stia più riparando in modo ottimale. Ecco perché è importante tenere d’occhio la quantità di liquido residua e verificare, ogni tanto, che non si sia asciugato del tutto.

Ogni quanto va rabboccato il liquido?

Il sigillante è in prevalenza a base d’acqua, quindi col tempo evapora e perde efficacia. In media, si consiglia un controllo del livello di liquido all’incirca ogni 2-3 mesi, ma le variabili sono tante: se abiti in una zona molto calda o se riponi la bici in un locale surriscaldato, il liquido tenderà a seccarsi più velocemente.
Un indicatore semplice: se noti che la gomma fatica a mantenere la pressione o che si creano nuove perdite, forse è l’ora di aggiungere sigillante fresco. Alcuni ciclisti preferiscono svuotare completamente il vecchio residuo e rimettere la dose intera, altri invece aggiungono solo qualche decina di ml. Non esiste una regola fissa: l’importante è assicurarsi che ci sia sempre un quantitativo sufficiente.

Come gestire i primi giorni dopo l’installazione

Potrebbe capitare, nelle primissime 48-72 ore, di dover gonfiare più volte lo pneumatico. Non allarmarti se noti una leggera fuoriuscita di liquido sui fianchi o se ti sembra di perdere un po’ di pressione. Le carcasse in cotone hanno bisogno di tempo per assestarsi; è un po’ come la “stagionatura” del lattice all’interno di una camera d’aria.

Un consiglio: nei giorni successivi, scuoti le ruote di tanto in tanto, inclinandole su ogni lato. Questo piccolo trucco permette al liquido di raggiungere anche i punti più remoti, creando quella “pellicola” che sigilla fori minuscoli e cuciture interne della gomma.

Cosa fare se il sigillante non funziona?

A volte, nonostante tutte le accortezze, sembra che il sigillante non riesca a tappare in modo efficace. E qui scatta l’ansia: “Ho sbagliato marca? Non ho messo abbastanza liquido?” Prima di disperarti, prova a:

  1. Gonfiare di nuovo: spesso la combinazione di maggior pressione e scuotimento vigoroso aiuta.
  2. Controllare la quantità di liquido: se è troppo poco, aggiungine.
  3. Verificare l’integrità della carcassa: piccoli tagli nascosti, in certi casi, rendono vano ogni tentativo di sigillatura.

Se dopo diverse prove non ottieni risultati, potrebbe semplicemente significare che il liquido scelto non è adatto alle tue gomme. Non tutti i marchi rispondono allo stesso modo su tutte le carcasse, e la chimica dietro ai vari prodotti può essere molto diversa. A volte conviene cambiare formula e cercare un prodotto più affine.

Consigli pratici per una corretta manutenzione

  • Controllo periodico: prendi l’abitudine di verificare la pressione prima di ogni uscita. Ci vogliono pochi secondi, ma fanno la differenza per il comfort e la sicurezza.
  • Attenzione ai luoghi di stoccaggio: se riponi la bici in una stanza calda o esposta al sole, sappi che il liquido si asciugherà più velocemente.
  • Pulizia del cerchio: quando cambi il copertoncino o decidi di rinnovare il sigillante, approfittane per togliere eventuali residui secchi dal cerchio. Un cerchio ben pulito aiuta la gomma a tallonare meglio e ad avere una tenuta più efficace.
  • Scadenza del prodotto: alcuni liquidi sigillanti hanno una durata limitata anche nel flacone chiuso. Assicurati che non sia scaduto. Se il liquido nel contenitore risulta separato e agitandolo non si riunisce più, potrebbe essere arrivato il momento di acquistarne uno nuovo.

Conclusioni

Insomma, il mondo dei tubeless può sembrare complesso, ma se ci pensi un attimo, è tutta una questione di dettagli. La scelta di un buon liquido sigillante, la corretta preparazione, la quantità adatta e una manutenzione regolare sono i quattro pilastri che garantiscono gomme sempre pronte all’uso. D’altra parte, ricordiamocelo: con le nostre ruote tubeless, possiamo godere di un comfort superiore e di un rischio minore di forature, purché il sistema sia ben mantenuto.

Certo, un margine di sperimentazione personale c’è sempre. Magari desideri provare un prodotto nuovo di cui tutti parlano bene. O forse vuoi un liquido che abbia caratteristiche specifiche per un uso gravel estremo. In ogni caso, se consideri i consigli dati fin qui e dedichi un po’ di attenzione ai segnali che ti manda lo pneumatico (pressione costante, assenza di fessurazioni, perdita minima di aria), dovresti trovarti a tuo agio.

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